Vincenzo Corsaro
- 09/01/2023 23:47:00
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Ali
Il suo richiamo fu più forte del rumore del vento fra gli alberi. Alzai lo sguardo e lo vidi, superbo, con ali spiegate ad accarezzare le correnti e giocare con loro. Lo osservai a lungo con occhi lucidi di lacrime non versate.
Mi chiesi cosa ci facessi io qui su questo suolo, prigioniero di un luogo che non mappartiene più, chiuso in questo inutile corpo.
Implorai che mi fossero donate ali e così volare via da qui, lassù nel vuoto dove tutto è amore e libertà, sentirne il soffio sulla pelle e respirarne il profumo.
Poi planare sul luccicante stagno della vita, affidare al vento quellalito damore affinché lo porti fin nelle più nascoste pieghe dellanimo umano e scivolare di nuovo fra le note del silenzio, oltre lorizzonte dellimmaginazione e ancor più in là, verso linfinito...
Un sorriso per volare :)
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Annalisa Scialpi
- 09/01/2023 19:36:00
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Profuma di libertà, questa poesia, che è unappassionata dichiarazione di "essere oltre" la mediocrità conclamata. Quanto è ampio il regno delle possibilità? Credo che un gabbiano lo sappia, avendo anche la leggerezza per coglierlo. Grazie per questa poesia, rimango sempre affascinata dai gabbiani... Una dolce sera
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